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ALMENO TU NELL'ISTINTO

  • Immagine del redattore: Chiara Frizzera Zambelli
    Chiara Frizzera Zambelli
  • 29 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

GIORNO 29


Allungo il piede destro verso la porta finestra, aperta per metà, indecisa se proteggere dal caldo o dare spazio ad un minimo di frescura. Cerco di aggrappare quel filo di vento che si sta timidamente alzando. Vedo il foglio di Scotex compiere un giro di 180 gradi.

Buon segno, mi dico, per la mia insonnia che cammina.

Troppo veloce.

Stanotte Morfeo si é assentato fino alle tre e mezza ed ho dormito quattro ore.

Troppo poche.

Non so a chi dare la colpa: al caldo, alle continue idee che il corso sta smuovendo, ai futuri incerti dei miei cari od alle notizie che stanno riportando a galla paure che non siamo ancora arrivati a smaltire. Attorno a me respiro inquietudine, stanchezza, tristezza e sono incapace di filtrarle a dovere. Ho imparato a schivare i proiettili, quelli diretti, ma non riesco ancora ad evitare quelli di striscio. Avrei bisogno di una controfigura stile Matrix.

Troppo tardi.

Siamo a metà settimana ed un turbinio d’ansia si sta trasformando da emozione precaria ad uno stato emotivo, continuo, duraturo, irremovibile.

Lo yoga serale non ha regalato benefici.

l timing è tutto. Lo dicono anche le analisi sulle aziende di successo.

Reimpostare l’orologio sulla luce del sole, ma non troppo, poichè la mia pel di carota potrebbe risentirne con un'ustione.

Come in tutte le cose ci vuole misura. Che sia il sole, il lavoro, le relazioni.

Nè poco nè troppo. Ed io ora mi sento immersa nel troppo. Tanto!

Son disattenta, disorientata, sempre con le punte dei piedi in tiro ed il collo allungato, in tensione per chi sa cosa, per chi sa come.

Ho provato con l’isolamento ma non è bastato. Con il silenzio nemmeno.

Che cosa posso tentare?

E dentro di me sento salire un filo d'aria, internamente, che mi riporta ad un'immagine precisa, piedi nudi immersi nell'acqua, ghiacciata, che paralizza temporaneamente tutta la metà gamba.

Un contatto con la natura, materico, primitivo, vero.

Mi sono smarrita tra tutti questi volti dietro ad uno schermo, queste parole, queste immagini, generatrici di un labirinto psichico o forse una psicosi collettiva.

Provo a seguire l'istinto, provo a seguire il filo di Chiara.

Provo a seguirlo e raggiungere l'uscita, il mio spazio.



 
 
 

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PSICOLOGA ALTAMENTE SENSIBILE

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