DIECI AMICI PER ME POSSON BASTARE
- Chiara Frizzera Zambelli
- 13 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
GIORNO 13

Scorro annoiata velocemente il susseguirsi dei post: la nuova ricetta light estiva del momento, le ultime decisioni politiche sulle misure di sicurezza, il nuovo programma dell'evento culturale di zona. Ad un certo punto mi cade l'occhio su un titolo insolito "Vivi il Decameron di Aribnb - Dieci amici per dieci giorni in una villa toscana attraverso un viaggio di esperienze online".
Clicco incuriosita sul link e ritrovo la consegna: "Scrivi un breve racconto sulla storia di amicizia che ti lega ai tuoi amici e spiegaci cosa vuol dire per te vivere un Decameron nel 2020".
Subito faccio copia ed incolla e lo invia sulla messaggeria di Facebook al mio migliore amico.
Questo connubio Trentino Toscana che ritorna. Sarà mica il fato?
Come sarebbe la mia vacanza altamente sensibile?
E la mia mente è già là, in quel giardino, su una sdraio all'ombra, a sorseggiare acqua fresca con limone e ghiaccio, mentre leggo un qualche pluripremiato giallo, con i miei occhiali da sole da diva anni '50 ed il costume intero, per non far arrossire troppo la mia pelle color nobiltà, come diceva mia nonna. Per me, invece è sempre stato un bel cruccio quello della mancanza di melanina e così, ogni anno, l'esposizione al sole avviene sempre più graduale e nelle prime ore del giorno. Rischio ustioni di quinto grado.
Mi giro ed al mio fianco c'è lui, sotto un sol cocente e la sua linea esile e per un attimo mi sembra di esser in qualche resort dell'Oriente. La sua pelle scura, i suoi tratti arabeggianti, la sua barba nera come la pece. Riposa steso, con in sottofondo l'ultima uscita di qualche produttore indipendente dalle sonorità esotiche.
Dall'altra parte, sotto l'ombrellone, dietro ad un costume multicolore con stampe di tucani e palme, scorgo la nota rivista glamour con in copertina l'ultima star del momento. Lo vedo giocherellare con le dita, in un continuo movimento infilo e sfilo degli occhiali da sole nel suo ciuffo biondo nordico, mentre dà libero sfogo ad osservazioni e curiosità di conoscenze apprese nei suoi viaggi di costume e società.
Sembra di essere in qualche trasmissione televisiva.
Davanti a me, una piscina di acqua salata circondata da un verde bosco, fa da cornice ad un corpo ambrato sul letto d'acqua, immobile, in contrasto con un bikini minimal, dalle nuance accese, che risplendono la bellezza di forme femminili androgene.
Sembra di essere in un quadro di David Hockney.
Al bordo opposto una figura tonica, avanza verso di me, con un'eleganza ed una forza di ritmo, bracciata dopo bracciata, respiro dopo respiro, fino all'arrivo ad un sorriso ventiquattro denti, contagioso, e scoppia una risata fragorosa
Sembra di assistere ad uno spettacolo di cabaret.
Dietro di me mi seduce un profumo di pomodorini freschi, basilico e menta accompagnato dal suono costante ed energico delle lame sul legno, il tutto condito da un canticchiar leggero, di canzoni di estati italiane.
Sembra di essere in qualche film di Almodovar.
Mi desta il chiacchiericcio di voci, sotto il grandioso glicine, di giocatori improvvisati di un torneo di sarcasmo, tra battute, spizzichi e bocconi di aperitivi gluten-free.
Sembra di essere in un qualche bar di paese.
Lungo i centenari uliveti, qualcuno sta giocando a nascondino, tra un tronco e l'altro, ed un gonnellino rosa fa da spia agli occhi attenti di due genitori amanti ed amabili.
Sembra di essere ad una festa di compleanno.
Dieci persone, dieci mondi diversi, dieci modi diversi di essere. Dieci menti per dieci anime che condividono un luogo non luogo, che riporta immagini di paesi mai visti, suoni già sentiti, profumi per alcuni familiari, per altri spettacolari.
Ognuno con la sua identità di singolo che appartiene ad un collettivo inconscio.
"A tavola!".
Ci sediamo, ad intervalli irregolari, su sedie di paglia, improvvisandoci camerieri di piatti colorati e genuini che serviamo, a rotazione, su una tovaglia di lino bianca. I bicchieri si riempiono di bevande alcoliche e analcoliche, lisce e gasate, di colori tenui e carismatici.
Sopra di noi, un tetto di foglie ripara le nostre menti dai raggi più caldi della giornata.
I nostri cuori, invece, il calore lo coltivano dentro, assaggio dopo assaggio, di momenti di semplice convivialitá.
C'è chi si alza per primo per ritornare al suo posto in solitaria, chi scappa a raccogliere dei fiori, chi rimane a sorseggiare un altro caffè, ricordando passati curiosi, chi si fa prender dalla gola e mangia una fetta di dolce in più, chi trova riparo sotto alberi di fico, per una siesta improvvisata su un'amaca.
Ognuno è libero di ascoltarsi e di assecondare il proprio richiamo del momento.
Ognuno è libero di muoversi dentro di sé verso immaginari ideali.
Ed alla sera, quel ritrovo si ripropone, simile, ma allo stesso tempo diverso, per esperienze e vissuti personali, condivise assieme a del buon pane od a dell'ottimo vino.
Questa è la mia idea di Decameron nel 2020.
Quale é la vostra?
Risorse
Airbnb - Decameron
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