GIÙ LA VULNERABILITÀ NON C'È NESSUNO
- Chiara Frizzera Zambelli
- 12 set 2020
- Tempo di lettura: 2 min
GIORNO 71 (in ritardo di 2)
Il fodero nero della chitarra è steso sul tappeto di rafia.
Accanto Oreste guarda la scritta Mustang ma non credo sappia che in realtà tiene in custodia una Fendez semi acustica.
Questa non corrispondenza smuove delle corde ma non riesco a capire quali.
Non so se sia il fatto di una mia attitudine autistica ad essere infastidita dalle mancate corrispondenze.
Non so se sia la sensazione che dietro a questa disarmonia ci sia una storia che non conosco.
La musica in sottofondo mi innervosisce e mi sposto in camera per poter scegliere le note che meglio tingono le mie parole del momento.
Ripenso alla chiacchierata di poco fa sul giro scale di un bilocale in affitto che non posso ancora pagare e immediatamente vengo catapulta seduta su quella panchina sulla strada della piccola piazza del paese con al centro una fontana. Ricostruita nuova al medesimo posto dove prima sorgeva quella costruita dalle mani di mio nonno materno.
Il suo volto e la sua postura non sono cambiate. I capelli nemmeno. Sulla pelle invece molte sono le ferite addosso, come dei tulipani strappati appassiti su una pelle candida di un corpo morbido.
Quanto di quello che si vede corrisponde a quello che si trova all’interno di matrioske, valige, corpi, vestiti, cassetti, lauree, scatoloni di narrazioni.
Quanto?
Vorrei tingermi i capelli di rosa e tatuarmi sul volto un tatuaggio come monito per impedirmi di dimenticare la forza della vulnerabilità.
Nulla mi appartiene e forse è questa la vera libertà?
Smuovo pensieri come un trasloco affrettato e digrigno i denti senza accorgermene.
Vattene le sussurra la voce fuori dal coro mentre chiudo gli occhi e ascolto Lil Peep e mi perdo.
Ho ripreso a disegnare.
Ho inviato proposte di lavoro.
Ho stabilito orari e cibo.
Ho riprovato a meditare.
Ho portato a casa una versione ridotta di una routine fatta di una vulnerabile ragazza sulla trentina che di alta sensibilità indossa abiti fin dalla nascita.

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