LA MASCHERA DELL'AUTENTICITÀ
- Chiara Frizzera Zambelli
- 3 set 2020
- Tempo di lettura: 1 min
GIORNO 65

La luce soffusa della lampada di sale illumina lo schermo dell’IPhone dal quale sto scrivendo di un rosa calmante.
Tale è la mia presenza in questo momento che cerco di far uscire gli stress della giornata.
Un cambio programma inaspettato.
Un viaggio che non avrei voluto fare ma che ho dovuto.
Un essere presente in un luogo che non mi appartiene.
Un corpo che grida vendetta per questa scelta che non veste abiti di autenticità ma solo di sfida ed ora ne pago pegno.
L’energia è stata prosciugata e parte un countdown a quando potrò togliermi questi abiti che non mi stanno, che mi fanno sentire stretta, stressata, strozzata in un ruolo che non è il mio.
Predico bene e razzolo male.
Che mi sia di insegnamento.
Un errore che devo far diventare un esperimento antropologico, come invoglia la voce di un amico.
Analizzare ciò che è così distante da me per potermi avvicinare il più possibile al mio tema.
Quella Natale.
Su consiglio di un esperto vado a curiosare quale sia sperando di trovare la forza per portare a termine la giornata.
Mi chiedo se oggi sia riuscita realmente a lasciare andare un blocco o se quello che agli occhi esterni sembrava tale non era invece una resistenza alla non autenticità, all’esser fedele alla mia alta sensibilità, alle mie priorità, alle mie necessità.
Sul calendario mentale intanto segno -7.
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