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LA ROUTINE DEL TUTTO É POSSIBILE

  • Immagine del redattore: Chiara Frizzera Zambelli
    Chiara Frizzera Zambelli
  • 2 lug 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 14 dic 2020

GIORNO 2


SENTO NON SONO

Dietro lo schermo del Mac, con la coda dell'occhio, intravedo il bastione che sovrasta la città ed oggi mi sembra più cupo del solito. E forse lo sono anch'io.

Sarà forse colpa del cielo plumbeo e delle trami sottili di gocce che scendono finemente sull'asfalto, quasi impercettibili. E mi ritrovo a fare come quando da bambina mi scorgevo dalla finestra per scrutare la pioggia, strizzando gli occhi come una gatta per cogliere nell'aria quei movimenti verticali. Ora ci riprovo sul terrazzo di una nuova casa e la pioggia si mimetizza con i tronchi degli alberi del monte.

Come volevasi dimostrare siamo al secondo giorno di diario e qualcosa dentro di me sta già tirando il freno a mano.

"Eri partita bene": mi dice una voce in sottofondo, mentre l'altra la sento che sta per arrivare a dire l'esatto contrario. Diamine!


FARE PER DIVENTARE

Oggi è una di quelle giornate, vuoi per il tempo vuoi per le danze ormonali che ho in corpo, che avrei solo voglia di starmene a letto sotto coperta a leggere un libro, oziando, guardando serie tv strappalacrime a mangiare junk food e seminando briciole sulle lenzuola come fossero pattern grafici.

"E chi te lo vieta?"

L'altra parte di me, quella che ha preso un impegno e che vuole portarlo a termine. Quella che si è data la possibilità di fare per diventare, senza voler rincorrere mete troppo ambite ma tenere un profilo basso ma costante.

Già la costanza! É sempre stata una brutta bestia per me. Con l'istinto invece c'ho sempre avuto una relazione d'amore aperta. Quando arriva mi sciolgo e non resisto. Come diceva mia nonna "vado in brodo di giuggiole". Un po' come quelle cotte con gli uomini di un tempo che bastava scrivessero "Ehi, ci sei?" ed io ero già pronta sotto casa tutta agghindata anche solo per 5 minuti del loro tempo prezioso. Il mio non contava.


IL TEMPO NON É DENARO

Ora invece si, e tenere fede al mio patto è dedicarmi del tempo. Eh si, perché al momento, senza meta e senza lavoro, mi sono accorta che non ero in grado di gestirlo bene questo benedetto tempo che avevo a disposizione. A sfruttarlo come una risorsa importante. Mi aveva molto colpito la frase di uno psicologo famoso sui social quando in un suo video affermò che non è vero che il tempo è denaro, perché il denaro lo puoi anche restituire ma il tuo tempo no. Non ti torna più indietro!

Mi aveva scioccato. Cresciuta per un'intera infanzia con quel mantra ero sconvolta. Per una come me che vive del mostro dell'ansia e si basa sulla procrastinazione assistita figurarsi che impatto poteva avere una frase del genere.

Credo di essere rimasta a bocca aperta davanti allo schermo per almeno due minuti. Mi sentivo una perdente (eccola di nuovo la signorina Rottermeier a sentenziare quanto tempo avevo buttato via nel cesso).

Quindi presa da un attacco ossessivo compulsivo ho iniziato a vedere, ascoltare e leggere di tutto e di più sulla gestione del tempo, sull'organizzazione, la pianificazione etc. etc.


PROGRAMMARE LA FLESSIBILITÀ

Sono sempre stata diffidente nei confronti di una programmazione accurata della giornata ma ne avevo visto gli effetti benefici sui bimbi autistici con cui ho lavorato. Ed ora capisco perché lavoravamo così bene assieme. Impaurita dal fatto che questo lato potesse inficiare la mia parte creativa l'ho sempre tenuto fuori dalla vita privata. Ma non appena ho provato ad inserirlo le cose sono cambiate. E questo aneddoto ne è la prova. Così come l'andamento del mio umore, son più gli alti dei bassi.

Imparare ad avere una routine programmata non significa non essere flessibile, tutt'altro. Ho un menù ma poi sta a me scegliere cosa desidero mangiare il quel preciso istante. Lasagna, fritto misto o dessert? In questo momento credo ordinerei tutto! Maledetti ormoni.

Se mi programmo creo.

Se creo divento .

Se divento...beh lo vedremo!


TUTTO E' POSSIBILE

Ho deciso di intraprendere questa sfida, diventare imprenditrice di me stessa, freelance, libera professionista o qualsiasi altro tipo di forma giuridica della moda del momento. L'importante è lavorare per me stessa tenendo sempre a mente che è un cammino, con le sue salite e le sue discese, lungo un continuo divenire dove tutto è possibile. Parola di Michelle Obama.

Sui tasti neri della tastiera un raggio di sole sta illuminando le mie affusolate dita sul finale di arrivo.

Per oggi.



 
 
 

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