LE EMOZIONI SONO FINESTRE (OPPURE MURI)
- Chiara Frizzera Zambelli
- 10 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 lug 2020
GIORNO 10

Mi sembra di essere imprigionata in una pressa costante.
Mi sembra che da un momento all'altro perderò l'anulare.
Sarà quel sogno in un cassetto di una festa d'amore che probabilmente non arriverà mai.
Non per mia volontà.
Sarà l'infiammazione che si è impadronita del mio corpo da inizio anno.
Sarà la notte passata in bianco.
Saranno troppe cose.
La mano sinistra ha riniziato a farmi male. Diamine!
Ed eccomi di nuovo in sovrastimolazione. A non saper metter confini. A non saper dire di no.
Secondo giorno che la mia routine salta. Niente colazione all'alba, niente passeggiata.
Un pò di yoga sul tappeto di rafia assieme ad Oreste che mi fa da assistente maldestro, giocando ad infilarsi tra una Asana e l'altra, alla ricerca di qualche coccola perduta.
Dentro di me inizia a salire una spirale pericolosa. Un vortice che devo stoppare il prima possibile. Il mio corpo sta già parlando per la mia mente.
Fermati.
Hai bisogno di solitudine.
Hai bisogno di centrarti, di stare a contatto con la natura, di stare da sola e pensare alle tue energie.
Quando le persone attorno a me non stanno bene io non sto bene.
Faccio ancora fatica a mettere dei filtri tra me e loro.
Assorbo tutto come una spugna leggera che immersa in una vasca piena di bolle diventa piano piano dura come un mattone ed improvvisamente sprofonda. Sul fondale.
Faccio ancora fatica a comunicare i miei bisogni senza la paura di sentirmi in colpa o peggio ferirli.
Vivo in un costante conflitto interno-esterno che mi crea una voragine in mezzo allo stomaco, che continua a scavare all'infinito.
E digrigno i denti. Altro allarme.
Riprovo a riportare il respiro e a provare a concentrami nel qui ed ora.
Ci riesco per qualche secondo ma qualche secondo dopo mi perdo.
Un continuo sali e scendi, di montagne russe di emozioni che mi stanno fagocitando perché sto lasciando loro il controllo.
Devo riprendere il timone della mia nave. Devo provare con la proattivitá.
Vado alla ricerca degli appunti di un recente corso sulla leadership personale condotto da LEAF, a cui ho potuto partecipare sempre grazie ad Accademia di Impresa, ente formativo che da un paio di anni ha dato vita ad un percorso sull'imprenditoria femminile.
Sfogliandoli trovo un'illustrazione che mi colpì allora come adesso.
Una spirale. Un movimento da un'emozione ad un'azione.
Provo a percorrerla!
SENTI PERCEPISCI
Mi siedo sulla sedia vintage in terrazzo, nella posizione del cocchiere e mi concentro sulle sensazioni. Inspiro ed espiro.
COSA STAI SENTENDO?
Una forza centrifuga, una corda che mi tira verso il basso a metà di me stessa ed allo stesso tempo un peso mi comprime dall'alto verso il basso.
DOVE LO SENTO?
La prima nello stomaco, la seconda nel petto.
SE POTESSE PARLARE COSA MI DIREBBE?
Lasciati andare, non resistere, molla tutto....Inginocchiati!
COSA MI POTREBBE INSEGNARE?
Allarme rosso. È tempo di agire, ora.
DI COSA HO BISOGNO ORA?
Di silenzio.
Di solitudine.
Di natura.
QUALE PICCOLO PASSO POSSO FARE PER ANDARE INCONTRO AL MIO BISOGNO?
Immediatamente una voce parla per me e mi sussurra: "Incamminati da sola in riva al lago ad osservare le onde muoversi lentamente verso di me".
Mi sembra di essere dentro ad una stregoneria. Mi vien la pelle d'oca.
Tra poco arriverà il mio migliore amico per pranzo e son combattuta tra vestirmi e dirgli di raggiungermi al lago od aspettarlo e andare dopo aver mangiato.
Propendo per il primo. Gli mando un messaggio su Whatsapp avvertendolo che rientrerò tra circa 20 minuti circa perché ho bisogno di stare un attimo in solitaria. Cerco di scriverlo seguendo le linee guida insegnatemi al corso. Quantomeno ci provo.
Esco e mi avvio verso il primo affaccio sul lago ma non ho considerato l'orario. Ora di pranzo, giorno di mercato, sole alto nel cielo. La città brulica di turisti e cittadini. Pessima idea.
Arrivo al primo belvedere vicino al museo d'arte. Riesco a ritagliarmi per alcuni minuti un momento di solitudine, complici le onde, oggi molto mosse, che coprono le voci chiassose delle famiglie in gita. Per alcuni secondi riesco a connettere il mio respiro con i movimenti dell'acqua.
Il mio elemento. Sarà forse perché sono nata sotto il segno dei Pesci?
Oggi il lago è agitato e mi vien da sorridere al pensiero della connessione con il mio di movimento interno. Siamo complici di intestini turbolenti, di stati d'animo accesi.
Lo guardo agitarsi e una famiglia si avvicina un pò troppo alla mia bolla di distanza sociale così mi arrendo e torno verso casa. Cosa abbiamo imparato oggi? Mi interrogo tra me e me.
"Non uscire nelle ore di punta!" mi risponde con tono fermo la voce di prima.
Altra nota da aggiungere alla mia lista delle buone abitudini da altamente sensibile.
Cammino frettolosamente tra la folla e rientro finalmente a casa. Guardo l'orologio e mi sento per un attimo il Conte di Montecristo. 20 minuti esatti. Un minuto dopo, neanche farlo apposta, suona il campanello.
Il mio amico è arrivato.
È arrivato l'ora di pranzare.
Risorse
Corso di Leadership Femminile - LEAF LABORATORI AL FEMMINILE
Accademia di Impresa - Imprenditoria Femminile
Comments