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PANE, AMORE E CONDIVISIONE

  • Immagine del redattore: Chiara Frizzera Zambelli
    Chiara Frizzera Zambelli
  • 11 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

GIORNO 70 (in ritardo di 2)


In sottofondo il rumore del forno appena acceso, pronto a scaldare pietanze di culture diverse dalla mia di provenienza ma di cui mi sento adottata condividendo il mio cuore con chi è nato e cresciuti in quei luoghi.

La notte è passata insonne, vuoi per l'ansia da preparativi, che mi contraddistingue da quando son piccina. Condividere momenti di passaggio con le persone a me più care è un atto di coinvolgimento puro, fuso con l'entusiasmo di esser parte di quei momenti, per me altamente sensibili.

Proprio come le patate lardellate che ora sprigionano aromi intorno al salotto ed escono sul terrazzo a richiamare gli olfatti più curiosi del vicinato.

Non son stata esente nemmeno oggi da cambi di programma.

Anziché esser io a svegliare son stata svegliata e così la torta di mele, preparata ieri come un agente segreto del KGB, ha fatto la sua entrata in diretta, regalando comunque sorpresa.

Ed è quel potere della sorpresa che mi stimola a creare piccoli momenti di gioia nonostante un nuovo mal di gola in arrivo, che mi ha costretto a riposare a letto per il resto della mattinata e soprattutto a cambiare i piani.

La sterzata dall'eccezionale al quotidiano, alle piccole cose, la merenda consegnata al lavoro con un sorriso al di là dei cancelli e sulla via del ritorno una fermata al mercato dei contadini a scegliere i doni degli orti da mettere in tavola oggi, ad un orario insolito, da basse latitudini.

Un pranzo cena. E così i colori dell'arcobaleno colorano la mia peperonata, con le verdure della Val di Gresta e non del Valdarno.

Ghiaccia con sopra del pecorino lasciato a struggere, pronta per essere accostata in contrasto alla torta, non di mele ma di ceci.

Un linguaggio che accompagna il gusto. Una dialogo continuo tra il sapore e la parola testimone di una condivisione primaria, preparata con cura e devozione, come un regalo artigianale, un quadro, che giace sul tappeto pronto per esser appeso in luoghi distanti da me.

Controllo la cottura e non appena apro lo sportello una ventata di calore si spalma sulla mia spalla destra mentre i profumi mi avvolgono in fumi di sapori onirici.

L' abbiocco si fa sentire ma entrambi siamo troppo stanchi per addormentarci e finiamo per ascoltare musica a letto e completare il quadro di una condivisione culturale, stavolta a suon di blues e swing dei Gatti Mezzi.

Decidiamo di alzarci per completare un percorso culinario che ricorda le festività cristiane e mi accorgo di come il mio spirito sia celebrativo quando si tratta di festeggiare il giorno in cui son venute al mondo le persone che amo. Un credo che mi porto addosso senza nessun Dio.

Esco dalla camera e nel chiudere la porta il mio sguardo cade sui nostri comodini, arricchiti da cornici donate quest'oggi per mostrare i nostri volti bambini, un regalo per entrambi.

Per non dimenticare il bambino e la bambina che è in noi.

Per condividerlo giorno dopo giorno.



Risorse

Mollica's - Street Food

http://www.mollicas.it/

Gatti Mezzi

https://open.spotify.com/artist/27FxgapCENSJU25ly5uJi6

 
 
 

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